Sono oramai più di due anni che conduco gli incontri “Il corpo in ascolto” con un gruppo che, nel tempo, ha “patito” di una certa fluidità: alcune persone hanno lasciato, altre sono arrivate. Una cosa, però, è rimasta invariata ed invariabile nonostante il naturale ricambio, ieri come oggi: l’accoglienza. Questa sensazione, che ho colto nel tempo, non è stata e non è solo mia, perché anche altre persone hanno condiviso, nel tempo, questo mio sentire che, per esperienza, sia come “allievo” sia come “conduttore”, è difficile da trovare ma è una componente che ti permette di lavorare in entrambi i ruoli con serenità e piacere. Ogni persona che ha provato per la prima volta gli incontri ed il lavoro con il gruppo ha poi condiviso quanto si fosse sentita accolta, integrata e, da subito, parte del gruppo. L’accoglienza permette di entrare subito nello spirito degli incontri e di rendere ogni “nuovo arrivato”, da subito, parte del gruppo.
