Un momento degli incontri
La condivisione dell'esperienza

Le basi del "Corpo in ascolto"

Ognuno di noi dovrebbe essere espressione ed integrazione di Corpo, Mente e Spirito.

Quando anche uno solo dei nostri livelli non è in equilibrio con gli altri, può sorgere un disturbo, fisico o emozionale; gli esercizi, le pratiche, la musica proposti durante gli incontri permettono di arrivare ad un riequilibrio, momentaneo o più duraturo, di tutti i nostri livelli dando, comunque, una sensazione di rilassamento e calma.

Molte delle pratiche corporee proposte durante gli incontri “Il corpo in ascolto” derivano dalla Bioenergetica (rimando ad altra pagina per conoscere cos'è la Bioenergetica) e sono stati personalmente rielaborati per poter lavorare in maniera un po' diversa rispetto alla tecnica "madre": nella Bioenergetica l'esercizio può lavorare sulla carica/scarica o sull'espressione di un'emozione, mentre negli incontri la pratica è solo un mezzo per entrare nell'ascolto.

Alexander Lowen afferma, nel testo “Il Piacere”:” Generalmente proviamo piacere per quegli stimoli che sono in armonia con i ritmi ed i toni del nostro corpo. La musica da ballo è piacevole se desideriamo ballare, ma ci disturba se stiamo pensando a qualcosa. Ogni attività motoria compiuta ritmicamente è piacevole; se, invece, l’attività fosse compiuta meccanicamente, senza senso del ritmo, risulterebbe spiacevole. È brutto trovarsi fuori ritmo rispetto alla musica così come è sgradevole constatare che la musica non è in armonia con il proprio ritmo interiore. La musica accentuando la nostra attenzione sulle battute del ritmo, fa aumentare il piacere di muoversi. Sarebbe corretto dire che la musica rievoca i ritmi che si trovano dentro di noi; tutte le attività corporee sono congenitamente ritmiche”.

Ecco, perciò, del perché in questa tecnica vengano usati sia il corpo sia la musica.

La musica è il sottofondo per gli esercizi o le pratiche, aiuta a percepire maggiormente ciò che accade a livello corporeo, aiuta e favorisce il rilassamento, permette, se siamo disposti, di entrare in uno spazio in cui tutto diventaUno”.