Oggi ho avuto una prova dell’importanza del gruppo e di quanto nel gruppo, a volte, si possano trovare degli “specchi”.
Ho partecipato ad un “intensivo” di bioenergetica e in un giro di condivisione una persona ha parlato di quanto, da piccolo, si fosse adattato per soddisfare le aspettative dei suoi genitori dimenticandosi completamente di sé e delle sue richieste; da grande, poi, il mantra “si fa così”, “non devi fare/dire questo” che aveva respirato in famiglia lo ha portato ad essere accondiscendente, a dire sempre di si …
È stato un lampo per riportarmi a me piccolo che cercava sempre di essere gentile e servizievole con i genitori, disponibile e che non diceva mai “no”.
Questa è una cosa che prima non avevo focalizzato, non l’avevo mai “sentita mia” eppure …
Solo dopo la terapia personale, solo dopo anni di bioenergetica e di altro, solo ora sono in contatto con me e “sento” ciò che mi fa bene e ciò che devo lasciar andare perché non serve.
A volte mi danno dell’egoista ma credo che restare in contatto con sé stessi possa comprendere anche il dire “no”, secco oppure “si, ma dopo …”.
Grazie al gruppo ognuno, se lo coglie, può trovare il suo specchio, che gli ritorna qualcosa che, forse, o non ha mai visto oppure che non ha mai voluto vedere.
